GRANDI OPERE. Il presidente dei Palazzi Scaligeri canta vittoria dopo l'accordo con il Comune. E la tensione torna a salire. Miozzi: «La Provincia non deve avere alcuna spesa per la costruzione e la gestione della filovia»
22/07/2011
Verona. Alta tensione sul filobus elettrico. La Provincia non ci mette un quattrino, non vuole debiti e per questo il suo presidente, Giovanni Miozzi, canta vittoria. «Questo era l'obiettivo contenuto nell'atto di indirizzo sul filobus e anche nel mio programma elettorale: la Provincia non deve avere alcuna spesa per la costruzione e la gestione della filovia, né costi diretti né indiretti», dice. L'obiettivo anche dell'Amministrazione dei Palazzi scaligeri ora è migliorare il servizio di trasporto pubblico locale urbano ed extraurbano, redistribuendo i chilometri degli autobus in città che fra tre anni, con il filobus, si potranno risparmiare.
Dopo il via libera di mercoledì della Giunta comunale al Protocollo d'intesa fra Comune e Provincia per l'integrazione della filovia nel sistema di trasporto pubblico locale — passo decisivo per assegnare in via definitiva il bando di gara — ieri la delibera con il protocollo è stata licenziata anche dalla Giunta provinciale. Il presidente Miozzi, del Pdl ex An, mette però i punti sulle «i», dopo che l'assessore ai Trasporti della sua Giunta, Gualtiero Mazzi (Lega), mercoledì ha presentato in Comune con l'assessore alla Mobilità Enrico Corsi (Lega) il via libera dato dalla giunta di Palazzo Barbieri, guidata dal sindaco Flavio Tosi (Lega).

Il presidente contesta però anche la presa di posizione del capogruppo del Pd in Consiglio provinciale Diego Zardini e del consigliere Lorenzo Dalai, che in una nota, inviata ieri, dichiarano che «ancora una volta la Provincia si dimostra succube delle decisioni prese dal Comune. Dopo aver invitato l'amministratore delegato di Atv Grezzani a ritirare la firma della Provincia dalla proposta di corrispondere un canone di affitto del filobus di 2,5 milioni di euro l'anno — proposta precedentemente approvata dal cda presieduto dall'allora presidente di Atv Soardi e poi riconfermata anche da quello dell'attuale, Bettarello — ora Miozzi cambia di nuovo idea, recepisce tutto acriticamente e tenta di spacciare per risorse aggiuntive quei po' di chilometri che si risparmieranno mettendo i punti di interscambio all'esterno della città».
Miozzi sottolinea che «sarà ora un comitato tecnico a dare gli indirizzi tecnici sulle infrastrutture, sulla revisione delle linee alla luce del filobus e per riorganizzare la rete del trasporto pubblico locale evitando sovrapposizioni fra città e provincia. In pratica sarà il comitato, ripeto, a proporre a Provincia e Comune come attuare il protocollo».
I consiglieri del Pd sottolineano che «tutti sappiamo, perché ce l'hanno spiegato i tecnici, che la capacità trasportistica del filobus non sarà tale da assorbire tutto il flusso di utenza (soprattutto studenti) nelle ore di punta», aggiungono, «perciò Atv sarà comunque costretta a far entrare in città i bus extraurbani e a prevedere corse supplementari. Un bello spreco di denaro pubblico che va tutto ascritto alla incapacità dell'attuale maggioranza di rendersi autonoma dalle scelte del Comune. Il presidente Miozzi allora sia conseguente fino in fondo: lasci la sua poltrona e la consegni al Sindaco di Verona, visto che decide anche per lui». Miozzi contrattacca: «È il contrario», afferma, «perché è proprio è grazie alla Provincia che si è messo nero su bianco che le perdite eventuali del filobus non saranno a carico nostro, ma del Comune. Siamo stati noi, da sempre, su questa posizione. Il servizio? Verrà razionalizzato, grazie agli indirizzi dati dal protocollo che saranno sviluppati dal tavolo tecnico». Il Protocollo d'intesa varato dalle Giunte del Comune e della Provincia ora dovrà andare al voto dei rispettivi Consigli, entro la fine del mese. Poi verrà formato il comitato tecnico che dovrà proporre le soluzioni per ridefinire il trasporto pubblico locale alla luce del fatto che fra tre anni dovrà circolare in città il filobus, a trazione elettrica fuori dalla mura, cioè con le "bretelle" (su 16,8 chilometri) e senza fili in centro (sette chilometri) alimentato da un generatore diesel.
Nel frattempo il Comune e l'Amt stipuleranno il contratto definitivo per l'opera con il Consorzio cooperative costruzioni, dopo di che dovranno presentare San Michele-Stadio e Policlinico di Borgo Roma-parcheggio di Ca' di Cozzi; 37 mezzi da 18 metri, da 140 passeggeri l'uno (anche se si punta alla possibilità di acquistarne da 24 metri, capaci di 220 passeggeri, se la modifica del Codice della strada consentirà che mezzi di quelle dimensioni possano circolare in città).
Dopo la firma del contratto dovranno trascorrere 35 giorni per dare tempo di presentare eventuali ricorsi. Il via libera vero e proprio al cantiere dovrebbe avvenire a settembre. La conclusione è prevista per il 2014.
Grazie all'accordo fra Comune e Provincia per razionalizzare le linee degli autobus urbani ex extraurbani, quando ci sarà il filobus circolante, si dovrebbero risparmiare soldi (l'opera costa 143 milioni più Iva, quindi intorno ai 166 milioni) da reinvestire nel filobus stesso ma anche, se sarà possibile, nel migliorare il servizio di trasporto pubblico attuale.
E.G.Enrico Giardini
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