Si chiama «Movimento ambiente & vita», chiede che il piano di riutilizzo dell'ex vigneto Ferrari venga fermato e scelte condivise con la gente.
Parte una raccolta firme per discutere il progetto della discarica. «Dopo la presentazione in teatro comunale del progetto di bonifica, che prevede l'ampliamento della discarica», dice Matteo Pontara, primo firmatario delle osservazioni inviate in Regione, Provincia e Comune, «sta nascendo un movimento di cittadini decisi a porre al centro del dibattito pubblico il problema di Ca' Filissine e del suo impatto sul territorio». Il nuovo comitato si chiama «Movimento ambiente & vita». È composto da persone che hanno vissuto e vivono disagi e disturbi e danni economici determinati dalla presenza della discarica. Il nuovo movimento punta a un'informazione capillare della gente.

Dal 1987 la discarica di Ca' Filissine ha smaltito i rifiuti solidi urbani prodotti a Verona e nei comuni del nordovest della provincia. Nel 1997 è stata ampliata e nel 2005 per adeguarla era prevista una ribaulatura.
Dopo il sequestro da parte della magistratura, dovuto alla situazione di inquinamento della falda e avvenuto il 31 agosto del 2006, la situazione è rimasta in fase di stallo fino all'intervento del prefetto di Verona Perla Stancari che, tra tutti gli enti interessati, fa in modo che venga costituito un comitato tecnico per indagare le soluzioni di messa in sicurezza e soluzione dei problemi dell'area della discarica e delle eventuali aree contermini. Precisa Pontara: «Alla fine dei lavori, il comitato tecnico ha prodotto una proposta di intervento che prevedeva la ripresa dei conferimenti di rifiuti a basso o nullo contenuto organico sino a un profilo finale di minima per permettere il naturale sgrondo delle acque piovane, ovvero senza gli aumenti e la ribaulatura già approvati; un intervento di diminuzione del potenziale inquinante attraverso procedimenti di areazione dei rifiuti, senza rimuoverli; la realizzazione di una copertura superficiale attiva con posa di specie vegetali per compensare l'aspetto idrogeologico. Per meglio chiarire, il comitato tecnico aveva indicato la chiusura con messa in sicurezza della discarica, con apporti minimi e di basso impatto ambientale».
«Il progetto proposto dal Comune di Pescantina, invece», sottolinea Pontara, «prevede la rimozione dei rifiuti conferiti dalla discarica e nell'attiguo vigneto Ferrari, lo scavo della ghiaia per ricavare nuovi volumi, il rifacimento delle impermeabilizzazioni e il conferimento di ulteriori rifiuti speciali per 1,9 milioni di metri cubi». Conclude Pontara: «La nostra richiesta, inoltrata agli enti competenti, è quella che si ritorni alle conclusioni del comitato tecnico e da lì si riparta. Siamo disponibili alla condivisione delle scelte».
Lino Cattabianchi
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