«Più prevenzione contro i terremoti»
TERRITORIO E CRITICITÀ.
Affollata assemblea a Parona con geologi, Protezione civile e vigili del fuoco.
Sfatata la credenza che gli animali possano avvertirli in anticipo.
Gli esperti invitano a mettere in sicurezza gli edifici e a non dare ascolto a quanti sostengono che un sisma si può prevedere.
Verona, 16/06/2012
Informarsi sul terremoto per non farsi prendere dal panico. Con questo intento l'associazione «Vicini a Parona» ha organizzato un incontro aperto ai cittadini con alcuni esperti sui temi della criticità del territorio, sui piani di emergenza e sicurezza. Che l'argomento fosse «caldo» si è capito subito: infatti, la sala del Centro d'incontro di Piazza della Vittoria a Parona ha registrato il tutto esaurito. A relazionare con i residenti Roberto Zorzin, geologo del Museo di storia naturale, Pierluigi Saletti, referente della Protezione civile del Comune, Ernesto Chesta, responsabile della Consulta delle associazioni della Protezione civile, Giangaetano Malesani, membro dell'Osservatorio sismico veronese, Stefano Boschin, caposquadra Vigili del Fuoco, e Sergio Bonocore, coordinatore Associazione nazionale alpini di Verona. A moderare la serata Martina Dalla Mura. Tra i cittadini i consiglieri del Pd Diego Zardini, della Provincia, e Elisa La Paglia, del Comune. L'incontro si è aperto con una approfondita spiegazione delle caratteristiche del territorio veronese curata da Zorzin. Occasione anche per sfatare alcuni «miti» come la leggenda che vuole il Monte Baldo essere un vulcano spento. Diversamente, lo sono il Monte Castellon, la Purga di Bolca ed il Monte Calvarina. Poi, un po' di chiarezza sulle faglie: «Non si aprono, piuttosto si attivano». La testimonianza di Boschin, impegnato sul territorio emiliano, ha reso ancora più reale la difficile condizione di chi si trova a lottare con il sisma. Dall'esperienza emerge anche l'importanza di conoscere come si comportano gli edifici in caso di terremoto e l'esistenza del cosiddetto «triangolo di sopravvivenza», una particolare circostanza che si verifica in caso di crollo delle strutture e che potrebbe salvare la vita. «Occorre anche saper valutare eventuali fessure sulle pareti», ha detto Boschin. «Non preoccupano se si trovano su intonaci o muri divisori chiamati anche tramezzi».
Attenzione, invece, al mobilio: «Il 30% resta intrappolato da elementi non strutturali, come arredi e macchinari». Saletti ha evidenziato l'importanza di «porre la propria abitazione in sicurezza, cioè staticamente contrastante i movimenti sismici attraverso una serie di accorgimenti come il consolidamento delle fondazioni e dei cordoli che legano il tetto ai muri portanti». Ha ricordato che in caso di sisma sono già state individuate alcune aree idonee all'allestimento dei campi: sono gli impianti sportivi con terreni drenanti. Ma ha anche detto che «in caso di terremoto, i cittadini preferiscono rimanere vicino casa» come pure che «non ci sono zone presegnalate». E' stato anche rammentato di «non ascoltare false informazioni come quelle che riportano previsioni di scosse». Zorzin ha ripreso dicendo che «sul terremoto si parla alla sua conclusione e dopo aver ricevuto i dati». Per quanto riguarda Verona, il geologo ha detto che «c'è stato un intenso terremoto nel 1117 ed un altro nel 1222 a Peschiera. Pertanto, avendo dei precedenti ci si può attendere altri sismi, ma dire se questo accadrà tra breve o in un periodo più lungo non è possibile». Si è anche sfatata la credenza che gli animali possano avvertire in anticipo lo scatenarsi di un sisma: «non hanno questa facoltà. Semmai, è solo un caso». Su tutto, resta l'importanza della prevenzione.
Marco Cerpelloni
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