giovedì 5 maggio 2011

Articolo dal Corriere del 4 maggio 2011

Verona - Assediata dallo smog, tagliata fuori dal tracciato del filobus, con l'incubo di fumi e un aumento di traffico causato dal traforo e di tre nuovi poni che serviranno solo alle auto in transito. Parona non è più la frazione placida sull'Adige ma un quartiere in espansione, che rischia di morire soffocato.
Ecco il perchè della sala parrocchiale gremita di residenti l'altra sera, che hanno deciso di dare vita a un comitato, che si chiamerà "Vicini a Parona", per chiedere più mezzi pubblici, ciclabili, servizi, un parcheggio scambiatore e garanzie per la salute in vista della realizzazione del traforo.
Un centinaio di persone ha risposto al tam-tam lanciato con manifestini e mail da un gruppo di giovani donne e mamme, preoccupate dall'aumento del traffico, dal verde divorato dalle nuove lottizzazioni, dalla mancanza di sottopassi e rotonde che consentano di attraversare la provinciale dove transitano 30 mila veicoli al giorno.
Donatella Miotto ha ricordato che dal progetto del futuro filobus è sparito il capolinea di Parona, che sarà al Saval, dov'è previsto un parcheggio scambiatore che attrarrà nuovi flussi di trafficodi attraversamento proveniente dalla Valopolicella.
Ma la beffa, ha svelato, è che la linea 21 (per evitare doppioni) potrebbe essere eliminata nel tratto che va dall'ospedale di borgo Roma a Cà di Cozzi: "Se così fosse, resterebbero i due monconi periferici - dice - che per noi abitanti di Parona sarebbe una nuova penalità. Invece di avere un collegamento diretto per il centro, dovremmo fare poche fermate, scendere al Saval e attendere l'arrivo del filobus. Disagi e scomodità sopratutto per gli anziani".
Marcella Bianchi e Martina Dalla Mura hanno espresso i timori per la futura lottizzazione in arrivo al Nassar, con undici palazzine e mille nuovi abitanti, ma anche per il futuro tunnel che non prevede più i camini ma i fumi "sputati" fuori nei due poli di impocco, cioè Parona e Poiano.
Preoccupazioni per i dati letti da un altro residente, Francesco Pachera, che ha riferito i dati dello studio Sisplan: "In via Valpolicella sono previsti tratti con un aumento di camione del 78 per cento nelle ore di punta, in Largo Stazione Vecchia addirittura del 165 per cento".
Tra il pubblico qualcuno ha espresso timor per il cantiere che durerà anni: "Si costruirà un sottopasso e il ponte. E noi? Dove passeremo?". Un altro ha puntato il dito contro i campi di rugby ("Ma a Verona siamo diventati tutti rugbisti? La verità è che diventeremo lo sfogo del Gavagnin") e altri sulla ferrovia soppressa: "A Bolzano c'è il collegamento con Laives, che dista sette chilometri e da noi l'hanno tagliato". Alla fine distribuito un questionario per indicare le priorità per la frazione.
Su quella base, il comitato chiederà un confronto con sindaco e assessori.
La. Lor.

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