sabato 1 ottobre 2011

Il Traforo? Mazzata da 901 milioni di euro: leggete qui...


PASSANTE E POLEMICHE. Associazioni e partiti sperano nella crisi economica per bloccarlo

«Costoso e devastante», dicono i contrari all'opera. «Va diminuito il trasporto pubblico e si progetta un'autostrada in città»


Domenica 25 Settembre 2011 

La crisi fermerà il traforo. I costi di realizzazione del passante nord- traforo delle Torricelle lievitano e le associazioni e i partiti contrari all'opera sperano che l'attuale crisi economico-finanziari serva a far aprire gli occhi agli amministratori veronesi. 
«No ad un traforo inutile, costoso e devastante, sì ad una mobilità alternativa, pubblica e attenta all'ambiente e alla salute dei cittadini». Lo hanno ribadito l'altra sera gli esponenti del gruppo consiliare di Sinistra Ecologia e Libertà Federazione della sinistra durante il dibattito tenutosi nella Loggia di Frà Giocondo, sede del Consiglio provinciale (piazza dei Signori). 
«Questi leghisti ci porteranno al disastro - ha tuonato Giuseppe Campagnari, consigliere provinciale di Sel-Fds introducendo l'incontro- dagli ottanta milioni di euro previsti nel 2007 per il traforo delle Torricelle, siamo arrivati agli 800 milioni di oggi. Una peso finanziario enorme che la città di Verona dovrà sostenere per i prossimi 50 anni!». 
«Sono state fatte valutazioni ambientali e sanitarie e di ogni altro genere - ha sottolineato Enzo Genovese (Sel) nel suo intervento- ma non si è ancora risposto alla domanda cruciale: il traforo serve o non serve a risolvere i problemi di mobilità della città. Dei vari studi eseguiti sin dagli anni '80 da numerosi stimanti professionisti nessuno ha mai avvallato il traforo come soluzione al problema della viabilità della città. Le alternative erano state indicate e approvate anche dall'amministrazione Tosi. Perchè assieme al Pat è stata confermata anche la Valutazione ambientale strategica (Vas). Quest'ultima era già stata confermata dalla commissione regionale che indicava come di priorità per la città di Verona il trasporto rapido di massa». 
Fiorenzo Fasoli (Fds) ha evidenziato la non coerenza delle scelte politiche della giunta comunale: «Il problema è diminuire il trasporto privato e si progetta un'autostrada in città. É necessario cambiare strada, in tutti i sensi. Dobbiamo pensare ad un sistema ferroviario-metropolitano come hanno altre città europee e favorire il trasporti alternativi come la bicicletta». 
All'incontro hanno preso la parola anche i rappresentanti dei comitati. Oltre a Lorenzo Albi di Legambiente è intervenuto Paolo Fabbri degli Amici della bicicletta sottolineando che chi affronta seriamente il tema mobilità deve dire quale mezzo vuole privilegiare e in che percentuale intende diminuire o aumentare l'utilizzo del mezzo stesso. Alberto Sperotto del comitato No traforo ha fornito gli ultimi dati sui costi dell'opera: «La crescita dei costi è lineare. Ogni mese che passa il costo del traforo aumenta di circa 6 milioni di euro. Il bando parla di gara parla 802 milioni (442 di infrastruttura più 357 di manutenzione) ma attenzione - ha ammonito Sperotto - perchè dobbiamo aggiungere l'Iva. Calcolando un'aliquota media dell'11.2% arriviamo a 901 milioni di euro: questo è il costo reale che dovranno sostenere i veronesi!».

Matteo Ferrari

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