martedì 6 dicembre 2011

Aria malata, Verona come Milano. Allarme di Legambiente e medici: leggete qui...


Aria malata, Verona come Milano.
Allarme di Legambiente e medici.

Il fenomeno registra un consistente peggioramento rispetto al 2010
«inevitabili conseguenze di una politica della mobilità, quale attuata dal Comune di Verona, basata essenzialmente sul trasporto privato»

Verona, 06/12/2011

I dati diffusi a livello nazionale collocano Verona al secondo posto in Italia, a pari merito con Milano, per la cattiva qualità dell'aria che si respira. Lo denunciano in un comunicato congiunto Legambiente e la sezione veronese dell'Associazione medici per l'ambiente.
Il fenomeno registra un consistente peggioramento rispetto al 2010, tant’è che a ieri il superamento dei limiti previsti normativamente per le polveri sottili ammontava a 113 giorni, già ben oltre quanto raggiunto negli anni immediatamente precedenti che erano stati rispettivamente 105 nel 2009 e 77 nel 2010. Siamo quindi di fronte a una preoccupante «inversione di tendenza», ricordando peraltro che i giorni di superamento consentiti sono non più di 35 per anno.
«Sono queste le inevitabili conseguenze di una politica della mobilità, quale attuata dal Comune di Verona, basata essenzialmente sul trasporto privato e non su un efficiente incremento del trasporto pubblico e di altri mezzi quali la bicicletta, o sulla promozione della pedonalizzazione, come avviene da tempo nel resto d'Europa», viene sottolineato.
«Va infatti ricordato che è lo stesso Comune ad asserire, a pagina 2 del suo Progetto Preliminare relativo al "Sistema di trasporto pubblico di tipo filoviario" che "il solo PM 10 è prodotto a Verona per il 76% dai trasporti stradali"». 
La situazione di Verona, peraltro, «non potrà in futuro che peggiorare, stante la prevista trasformazione della tangenziale sud in raddoppio autostradale; il devastante progetto del Traforo delle Torricelle-Tangenziale Nord e l'attivazione di quattro forni inceneritori a Ca' del Bue. Tutto ciò comporterà le inevitabili sanzioni economiche europee a carico della cittadinanza veronese e, soprattutto, pesanti ricadute in termini di salute pubblica». 
Più documenti e pubblicazioni attestano, è stato ancora sottolineato, l’emergenza sanitaria. Un documento inoltrato dall'Amministrazione Comunale di Verona alla Regione Veneto già il 2 novembre 2005, segnalava, sulla base di uno studio dell'Ulss 20, che il 7,7 per cento dei decessi a Verona era dovuto a cause respiratorie. Lo studio Misa 2, condotto su 15 città italiane compresa Verona, e proprio a Verona presentato il 22 febbraio 2005,asserisce che le polveri sottili costituiscono il 9 per cento di tutte le cause di mortalità per le età sopra i 30 anni. Ancora: il professore Roberto Dal Negro, pneumologo di fama internazionale, ha recentemente richiamato uno studio olandese del 2002, per il quale risulta un aumento del 41 per cento del rischio di morte per chi abita vicino a strade densamente trafficate. E, citando uno studio svedese del 2009 che evidenzia un incremento del 65 per cento, delle patologie respiratorie per chi abita in un raggio di 100 metri da strade a traffico intenso; cita altresì uno studio italiano del Cnr che registra un aumento dell'85 per cento delle bronchiti croniche per chi abita nelle vicinanze di strade con passaggio continuo di camion.
La conclusione: «Si stanno avverando le proiezioni pubblicate nel 1992 da Lancet in base alle quali nel 2020, a causa dello smog, le malattie respiratorie saranno la terza causa di morte al mondo. Le proiezioni aggiornate indicherebbero tali patologie come la seconda causa di morte nel 2030. Da ultimo, per quanto ci riguarda strettamente da vicino, è bene non dimenticare che una delle più importante riviste di allergia al mondo,"Allergy", presentava all'inizio del 2005 uno studio dal quale Verona risultava una delle città con la maggiore percentuale di asma e riniti allergiche rispetto alla media nazionale».
Questa la drammatica situazione, che spinge oggi i Medici per l' Ambiente-Isde Italia, Sezione Provinciale di Verona, a lanciare un preoccupato allarme alla popolazione veronese e agli amministratori comunali. Già tale associazione aveva denunciato la necessità di interventi forti a Verona (vedi L’Arena del 28 maggio 2011 “ L’aria di Verona è malata. Bisogna fermare le auto”) e lo scorso ottobre organizzò un convegno sulle problematiche connesse all'incenerimento dei rifiuti.
«Si vuole in definitiva dire alla cittadinanza -con questa iniziativa congiunta Legambiente-Isde che l'inquinamento non è più solo un tema e un problema ambientale: è oggi -a Verona in particolare- una vera e propria urgenza sociale e sanitaria. Gli Amministratori hanno il dovere morale, politico e giuridico di dare finalmente tempestive e fattive risposte».

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