mercoledì 14 marzo 2012

Filobus, lavori a ottobre. E risparmierà energia: leggete qui...

MOBILITÀ. L´assessore Corsi e il presidente di Amt sono andati in Olanda nella sede del gruppo che produce il «Citea»


Speciale sistema di frenata per ridurre i consumi del 30%.
I mezzi saranno 38, lunghi 18 metri per 140 passeggeri. 
In strada fra 3 anni.

Verona, 09 marzo 2012. Il filobus scelto per Verona quando frena accumula energia. Così i consumi di elettricità si riducono del 30 per cento. Inoltre, grazie a un sistema di guida vincolata, accosta a un solo centimetro dalle fermate, rendendo così accessibili a tutti, senza scalini, i mezzi. Viste le percorrenze relativamente brevi, urbane, all´interno ha dai 30 ai 40 posti a sedere, lungo i lati. Ciò per consentire la maggiore portata possibile, che arriverà a 140 passeggeri, fra seduti e in piedi. A bordo ci saranno inoltre computer che lanceranno messaggi a video e vocali, per consentire anche a persone non vedenti di capire l'arrivo alle fermate.
Sono queste le principali caratteristiche del filobus bi-modale su ruote Citea, il mezzo che circolerà a Verona con i fili elettrici in periferia e senza in centro, su due percorsi per complessivi 23,7 chilometri.
Fabbrica il Citea il gruppo olandese Vdl-Apts — attivo in 80 Paesi; produce 4.500 vetture all'anno — visitato dall'assessore alla mobilità Enrico Corsi e dal presidente di Amt Germano Zanella, per mettere a punto i dettagli e stabilire le prossime tappe che porteranno l´azienda, appalatrice dell'opera, a stipulare il contratto in aprile. Dopo di che scatteranno 1.000 giorni, quindi poco meno di tre anni, per vedere in circolazione i mezzi, 38, da 18 metri ciascuno, che verranno acquistati.
I lavori, che comprenderanno anche il deposito dei mezzi alla Genovesa e il completamento del sottopassaggio in via di Nimes, dovrebbero cominciare in ottobre. 
Corsi e Zanella, con il sindaco Flavio Tosi e il consigliere di amministrazione di Amt Francesco Barini hanno illustrato in municipio i disegni del filobus scaligero partendo proprio dalle caratteristiche tecniche e in particolare dai «supercapacitori», cioè i meccanismi di frenata che scaricano sui quattro motori, sistemati sulle ruote motrici, di cui è dotato il sistema. Una volta fermo il filobus, i motori di spengono e si accumula l´energia.
«Il filobus bi-modale è elettrico», dice Corsi, «e i motori Euro6, di ultima generazione, potranno funzionare ugualmente. Tutti i mezzi, inoltre, avranno delle telecamere a bordo che permetteranno fra l'altro di far avere al filobus la priorità ai semafori. Per terra, inoltre, vicino alle fermate, si alterneranno delle strisce a «led» verdi, rosse e arancione, per capire rispettivamente se il bus passa, è fermo, o sta arrivando. «Questo ulteriore passaggio per realizzare l'opera è importante perché così, presto, i veronesi avranno a disposizione un sistema di trasporto urbano fra i più efficienti in Europa». Corsi annuncia poi un incontro in Provincia per armonizzare le linee del filobus con quelle degli autobus Atv.
«Abbiamo concordato con i costruttori che a fine mese avremo le indicazioni per lo screening di impatto ambientale», dice Zanella, «e per fine aprile si firmerà il contratto. In un primo tempo sarà creato un prototipo e, una volta testato, saranno prodotti gli altri 37 mezzi».
Ma preoccupa l´Amministrazione la vicenda che ha coinvolto il Consorzio cooperative costruzioni di Bologna (capofila della cordata di imprese vincitrice dell´appalto per Verona), a cui sono stati sequestrati 41,6 milioni nell´ambito dell´inchiesta sul Civis, il tram di Bologna? «È un fatto del tutto irrilevante», dice Tosi, «rispetto alla nostra procedura». 

Enrico Giardini

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