lunedì 2 aprile 2012

Luci e ombre sul treno che attraversa la città: leggete qui...

TRASPORTI. Dibattito a San Massimo sul tracciato che va
da Parona al Quadrante Europa.
Dubbi su tempi e caratteristiche del progetto Alta velocità, nato nel 2003,
che prevede una linea parallela interamente interrata.
Da l'Arena del 01/04/2012

Passaggio di un treno tra le case di San Massimo.
«Ombre sulle tempistiche e sulle caratteristiche tecniche». Si parla di Tac, l'alta capacità ferroviaria in città, ovvero il trasporto pesante su ferro che passerà sul territorio comunale tra Parona e il Quadrante Europa, lambendo gli abitati di La Sorte, Chievo e Croce Bianca, e soprattutto attraversando San Massimo. Il Pd vuole far luce sugli aspetti, molti, che ritiene ancora immersi nel buio. Per esempio sul fatto che «Comune e Provincia, nonostante la scadenza fissata in febbraio, non hanno ancora ratificato il protocollo d'intesa relativo al progetto preliminare dell'opera». E poi: «come mai non si conoscono i tratti di ferrovia che saranno interrati?». E ancora sul «perché non esiste una progettazione organica delle grandi infrastrutture, traforo compreso?». Su questi interrogativi si è concentrato il dibattito organizzato a San Massimo dal circolo del Pd della terza circoscrizione, coordinato da Federico Benini. Davanti a una cinquantina di residenti è intervenuto Michele Bertucco, candidato sindaco per il centro sinistra, con i consiglieri del Pd Lorenzo Dalai, in Provincia, e Sergio Carollo, in circoscrizione, e con Luigi Lazzarelli, membro esterno della commissione urbanistica circoscrizionale. Invitato, ma assente per impegni istituzionali, Samuele Campedelli (Pdl), assessore provinciale alla pianificazione territoriale: la sua partecipazione avrebbe aggiunto una chiave di lettura al confronto. Il progetto prevede di quadruplicare la già esistente linea ferroviaria del Brennero, e renderla idonea alla Tac (alta capacità), cioè il carico di autotreni su vagoni. E nei quartieri dell'ovest cittadino c'è preoccupazione sia per l'impatto primario dell'opera, in termini di espropri, abbattimenti e svalutazione delle case, sia per quello secondario, cioè il disagio del rumore al passaggio dei treni. E il disorientamento aumenta se si considera il lungo iter dell'opera. Il quadruplicamento della ferrovia tra Verona e Fortezza (Bolzano) è diviso in quattro lotti. Uno di questi è la tratta Pescantina-Verona. Il progetto preliminare nasce nel 2003 e, nel corso degli anni, viene modificato per diminuire l'impatto sui nuclei abitati. Dopo proposte, ripensamenti e controproposte, a gennaio, il presidente della Provincia Giovanni Miozzi e l'assessore all'urbanistica Vito Giacino annunciano di aver concordato con Rfi, la Rete delle ferrovie, una linea parallela al percorso storico con un tracciato interamente interrato. Bertucco chiede: «Perché le uniche planimetrie presenti in Regione non mostrano questa caratteristica? Anzi, i tratti interrati risultano pochi. Ci chiariscano come stanno le cose». E Dalai esplicita il timore che «si tratti in realtà di un percorso in trincea, coperto solo parzialmente».
L.CO.

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