Un entusiastico articolo
pubblicato su L’Arena dello scorso 4
ottobre (Nasce la Smile Line, i bus comodi e hi-tech) presentava “la nuova linea 21” : progetto sperimentale, da realizzare entro il 2013, di una
tratta urbana attrezzata con tutti gli accorgimenti
per offrire maggiore comfort agli utenti ed essere accessibili anche ai
disabili.
Gli
autobus della Smile Line – cito testualmente – «annunceranno il
proprio arrivo con un altoparlante esterno: per i ciechi e gli ipovedenti non
sarà più un problema usufruire del servizio. Nel bus, impianti fonici
segnaleranno le fermate, e pannelli luminosi indicheranno la geografia della
linea. Anche a terra l’utente avrà miglior vita, potendo aspettare sotto
pensiline ripensate per offrire confort, facile accesso anche ai disabili, e
informazioni, come comunica ancora Atv. Non basta? Sempre in quest’ottica sarà
offerta la connessione wi-fi gratuita a bordo dei bus».
Nell’ambito
della presentazione, alla presenza dei tecnici dell´azienda e dell’assessore alla
mobilità Corsi, il presidente di ATV Bettarello ha affermato che si tratta di
un progetto sperimentale. Perciò – prosegue l’articolo – «riguarderà
inizialmente una sola linea, la 21, una
delle più utilizzate, ma in futuro sarà estesa a più ampie parti del
territorio. Da Negrar a San Giovanni Lupatoto, la tratta attraversa l´intera
città, fermando in corrispondenza di tutti gli ospedali, Sacro Cuore di Negrar,
Villa Monga, Geriatrico, Ospedale Maggiore, Policlinico di Borgo Roma, della
stazione Porta Nuova e della fiera».
Non c’è dubbio che, di fronte a
parole come queste, gli abitanti di Parona hanno più di una ragione per restare
perplessi: è evidente, infatti, che ATV e Amministrazione comunale in materia
di autobus e filobus fanno un po’ di confusione e cadono in palesi
contraddizioni.
Anzitutto, se oggi si afferma che
la linea 21 è una delle più utilizzate (nonostante – va detto – la scarsa
frequenza e la costante mancanza di puntualità), non si capisce per quale
ragione il progetto del nuovo filobus preveda il capolinea a Ca’ di Cozzi. Tale
scelta, infatti, non solo non risolve il problema dell’insufficiente servizio
nei collegamenti dei mezzi pubblici Parona-città, ma al contrario lo aggrava,
imponendo agli utenti un ulteriore cambio del mezzo.
Ma c’è un’altra lampante
contraddizione. Come si spiegano i drastici tagli ad una delle linee più
utilizzate (la 21, appunto) la scorsa estate, quando gli abitanti di Parona
hanno dovuto sopportare pesanti disagi, come il percorso deviato del 93
rispetto al 21 e la soppressione delle fermate di via Beltramini e via
Valpolicella? A farne le spese, soprattutto, gli utenti più anziani e/o
sprovvisti di mezzi propri: proprio quelle categorie di cittadini che oggi si
vogliono tutelare con la Smile Line…
Più che dotare un bus di
connessione wi-fi gratuita, sarebbe quindi più opportuno aumentare la frequenza delle corse
o, quanto meno, non sopprimerle.
M.S.T.
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