sabato 19 gennaio 2013

«A Parona faremo una vera città del rugby»: leggete qui...

CORRIERE DEL VENETO - VERONA
Sabato 19 Gennaio, 2013

VERONA — «Vogliamo che a Parona nasca la città del rugby». A parlare è Marco Giorlo, assessore allo sport del comune di Verona. «Tra pochi mesi cominceranno i lavori per la costruzione del terzo campo e stiamo facendo delle valutazioni per il quarto. Abbiamo individuato un'area di 12mila metri quadrati vicina al campo del Parona Calcio dove realizzeremo un parcheggio adatto a una struttura così importante.
Oltre questo allargheremo la strada che porta agli impianti creando una serie di sensi unici in entrata e in uscita». Parole che suonano come ambrosia per il Cus Verona, società di rugby cittadina. «Effettivamente - dice il presidente verde-blu Davide Adami - questa amministrazione si sta adoperando e non poco per venire incontro alle nostre esigenze e noi siamo pronti a studiare con essa un nuovo progetto legato a quello già ideato dalla precedente amministrazione e che speriamo venga portato a compimento». Mancano, infatti, i locali della club house (vero cuore pulsante di ogni società ovale) e quelli legati alla palestra. Oltre a un sistema di drenaggio adeguato e al già citato terzo campo. «L'idea - puntualizza Giorlo - è quella di spostare tutta l'attività del Cus Verona Rugby a Parona senza disperderla in più luoghi». Impossibile, quindi, non pensare al glorioso campo Gavagnin, a Borgo Venezia. «Attualmente giochiamo in deroga - continua Adami - su un campo inadeguato alla Serie A1 e ci vergogniamo a ospitare gli avversari in un contesto così brutto. Il nostro sogno è quello di trasformare il quarto campo di Parona in un piccolo stadio con una tribuna coperta da 1000 posti, i bagni, una sala stampa e un sistema d'illuminazione adatto alle partite del nostro torneo». Il Cus sta al momento veleggiando nelle zone alte della classifica e l'ipotesi di giocarsi la promozione in Eccellenza (massimo campionato italiano) non è poi così peregrina. «Ottenere risultati così importanti - risponde l'assessore - in momenti tanto difficili è un vanto non solo per il Cus ma per tutta la città di Verona che si conferma essere comunità a grande vocazione sportiva. Noi, però, non vincoliamo il nostro aiuto ai risultati. Piuttosto al fatto che il Cus sia società seria che si sta muovendo molto bene a livello giovanile».
E che fine farebbe l'attuale «stadio» del rugby? «Vorremmo trovare una soluzione che faccia contente due società: la Virtus Verona e il Baseball Team Verona». Addio al rugby, quindi. Che proprio su quel prato spelacchiato ha costruito una storia cinquantennale. «Mi piange un po' il cuore - conferma il numero uno del Cus Rugby - a pensare di abbandonare il nostro campo ma di fronte alla realizzazione dello stadio in quel di Parona non potremmo fare altro». 
F.C.

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