venerdì 4 gennaio 2013

Nassar: Intesa sui reflui delle cantine, scarichi controllati a distanza: leggete qui...

VALPOLICELLA. Accordo tra amministrazione provinciale, Autorità d'ambito, Acque Veronesi e aziende vitivinicole. 

Sarà applicata la tariffa domestica e non produttiva per venire incontro alle imprese in una fase di crisi Fulcro il depuratore del Nassar, che sarà potenziato.


Da l'Arena del 04/01/2013

Lo scarico nell'Adige, del depuratore del Nassar.
Accordo tra amministrazione provinciale, Autorità d'ambito, Acque Veronesi e aziende vitivinicole della Valpolicella per adeguarsi, a costi non troppo sostenuti, alle nuove regole per lo smaltimento dei reflui derivanti dalla trasformazione dell'uva in vino. Le parti in causa, insieme ai Comuni di Fumane e San Pietro in Cariano, hanno sottoscritto un protocollo d'intesa che intende sostenere le attività produttive nel rispetto dell'ambiente. Il documento si basa su una disposizione legislativa recente, legata al Piano regionale di tutela delle acque, che recepisce una direttiva comunitaria introducendo limiti restrittivi sui reflui scaricabili dalle cantine, imponendo controlli severi e installazione di uno specifico impianto di depurazione con pesante aggravio dei costi aziendali. La società Acque Veronesi, che opera per conto dell'Autorità d'Ambito, ha però aggirato l'ostacolo grazie a un sistema innovativo che permette il telecontrollo della rete fognaria e degli scarichi delle singole utenze, che saranno controllate senza che ognuna debba provvedere singolarmente all'attrezzatura. Inoltre, per ogni utenza produttiva è stata studiata una tariffa agevolata, equiparata a quella domestica, in modo da non gravare eccessivamente sulle aziende in un momento di grave crisi economica. Il protocollo prevede comunque, per le cantine, una serie di impegni, come la razionalizzazione dell'uso dell'acqua nei processi produttivi. «Questo documento è il traguardo di un percorso che dura da cinque anni per venire a capo di una complessa situazione», spiega il vice presidente della Provincia, Fabio Venturi. «Gli accordi consentiranno lo scarico dei reflui delle cantine della Valpolicella in maniera legale e con notevole risparmio economico per le aziende, rispetto ad altre soluzioni valutate in precedenza». Secondo Venturi, l'accordo è la prova della «grande sinergia tra pubblico e privato», e spiega: «Le aziende erano disponibili a investimenti notevoli, pur di salvaguardare se stesse e il territorio, ma non è stato necessario grazie alla collaborazione di tutte le parti. Abbiamo scongiurato la chiusura di molte aziende vitivinicole, eventualità che avrebbe arrecato un gravissimo danno economico e d'immagine». Il punto nevralgico per il processo di smaltimento di carichi organici derivati dalla produzione del vino è il depuratore in località Nassar. Già negli scorsi anni Acque Veronesi aveva iniziato un percorso di riqualificazione dell'impianto, investendo circa 1 milione di euro. A breve, inoltre, grazie all'approvazione dell'intervento da parte dell'Autorità d'ambito (Aato), con una spesa di 500mila euro il depuratore sarà potenziato, venendo incontro ancora di più alle esigenze produttive del territorio e migliorando le prestazioni sotto il profilo ambientale. Per il presidente di Acque Veronesi, Massimo Mariotti, è stato grazie agli sforzi di tutti che si è raggiunto il traguardo. Il suo sguardo, però, va già oltre la Valpolicella: «Confido che le buone pratiche e questa intesa diventino esempio virtuoso per altre realtà vitivinicole», afferma. «Questa esperienza può essere anche per altre aziende, con problematiche simili a quelle della Valpolicella, un'occasione per mettersi in regola». Conclude il commissario straordinario dell'Aato, Mauro Martelli: «Abbiamo raccolto la sollecitazione della Provincia per trovare una soluzione e dare una risposta concreta ai produttori di vino che avesse come priorità la tutela dell'ambiente. L'approccio è stato quello di uno studio metodologico su come organizzare questo tipo di gestione degli scarichi. Successivamente, un decreto ministeriale e la modifica al piano di tutela delle acque hanno reso possibile giuridicamente la soluzione tecnica individuata, nel rispetto dell'ambiente e con benefici di natura gestionale ed economica per le cantine».

Camilla Madinelli

Nessun commento:

Posta un commento