ALPINI - Giù le mani dalle penne nere
LETTERE ALL'ARENA
venerdì 30 marzo 2012
Sui quotidiani di Verona di lunedì 26 e martedì 27 marzo 2012 è stata pubblicata la notizia della visita alla baita degli alpini - di Parona - del sindaco cittadino Flavio Tosi in compagnia di alcuni amministratori di centrodestra, nonché dell´ex ministro Maroni.

Non credo che, se fossero ancora oggi in vita, i nostri veci sarebbero contenti di sapere che l´Ana, associazione che rappresenta gli alpini in congedo, ospita nelle loro baite riunioni a scopo elettorale, inducendo a sospettare una matrice leghista dell´associazione stessa.
Il capitano Guido Tisato (deportato in veri campi di concentramento in Europa e internato per due anni nel lager di Wietzendorf per non avere aderito alla Repubblica Sociale Italiana) e il sergente maggiore Enrico Premi, scampato fortunosamente all´internamento dopo l´8 settembre 1943, ben lontani da convincimenti e ideologie sinistrorsi, non apprezzerebbero certo l´idea di vedere la sede dell´organizzazione che ancora oggi rappresenta il Corpo degli Alpini sul territorio - e alla quale siamo tutti riconoscenti per i valori sostenuti le attività svolte - ridotta a sede di comizi elettorali di partiti che, come sostengono i loro dirigenti (con spirito forse «goliardico» ma oggettivamente discutibile), metterebbero «il Tricolore al cesso».
Gli alpini di Parona e di qualsiasi altra frazione sono padroni di invitare quando vogliono il sindaco e gli assessori della loro città, ma abbiano il buon gusto di farlo con più discrezione, e non in piena campagna elettorale.
Infine un dubbio: Maroni, Tosi e Giacino (ammesso e concesso che abbiano fatto la naja...) hanno al loro attivo nell´ambito delle truppe alpine il minimo dei mesi richiesti per indossare il cappello con la penna nera? Se così non fosse - come è ben noto ad ogni responsabile di gruppo - sarebbe una violazione del regolamento Ana...
Gian Antonio Premi
Maria Simonetta Tisato
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