domenica 23 settembre 2012

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«Filobus, nulla di pronto. Non si può partire così»

MOBILITÀ. I rappresentanti di Pd e Sel di Comune e Provincia: «Inadeguatezza del progetto». Bertucco: «Mancano parcheggi scambiatori e corsie preferenziali». Campagnari: «Nelle ore di punta non reggerà l'attuale utenza»

Da l'arena del 30/08/2012

Una simulazione del filobus, in Corso Cavour a Castelvecchio.
Verona. Si fa presto a dire filobus. Per realizzare un'opera tanto ambiziosa, in modo funzionale e in una città già congestionata dal traffico quale è Verona, i nodi da sciogliere prima di mettere su strada la filovia sono molti. E per ora decisamente ancora molto stretti. Lo fa presente la commissione provinciale Via, impugnata dai rappresentanti del Pd in Comune e in Provincia insieme a Giuseppe Campagnari, capogruppo Sinistra Ecologia e Libertà in Provincia, per ribadire ancora una volta l'inadeguatezza del progetto. «Pur tenendo buona la valutazione di impatto ambientale già presente, lo scorso luglio la commissione ha deliberato una sfilza di prescrizioni aggiuntive: condizioni vincolanti, senza le quali non sarà possibile proseguire con il progetto filobus», spiega Michele Bertucco, capogruppo Pd in Comune. «All'appello mancano i parcheggi scambiatori, un qualsiasi studio di integrazione viabilistica e urbanistica, l'integrazione con la rete di piste ciclabili cittadina». Nel dettaglio, tra gli elementi indispensabili al funzionamento del sistema del trasporto pubblico elencati dalla commissione ci sono il collaudo dei parcheggi scambiatori di Cà di Cozzi, San Michele e Verona Sud; le corsie preferenziali come garanzia del rispetto della velocità media di 17 chilometri orari, calcolata per rendere competitivo e sostenibile l'intervento. E ancora, lo studio della congruenza con le postazioni di bike-sharing e delle piste ciclabili. Infine, una campagna di monitoraggio degli inquinanti atmosferici sulla parte di tracciato che viaggerà a diesel, dunque in centro, nei punti di maggior traffico. «I lavori del filobus, su cui l'amministrazione ha premuto l'acceleratore per evitare di perdere il contributo di oltre 80 milioni di euro, potrebbero anche cominciare domani ma non girerà un solo mezzo prima che vengano realizzate anche le opere collegate, parcheggi scambiatori in primis. Per tutte le voci fin qui elencate manca ancora addirittura una pianificazione teorica e la preoccupazione che ne deriva è quella che, a causa di questa incapacità organizzativa, comunque perderemo l'intero progetto», aggiunge Vincenzo D'Arienzo, Pd. «Il filobus vuole essere un mezzo sostitutivo della viabilità privata eppure è dimostrato che nelle ore di punta difficilmente riuscirà a far fronte alle esigenze dell'attuale utenza, ovvero quella degli studenti. Figuriamoci in un'ottica futura e auspicata di un aumento esponenziale delle persone che utilizzano il trasporto pubblico», spiega Campagnari, che punta il dito anche contro la «mancanza assoluta di benefici ambientali». Due le domande, inoltre, che rimbalzano sulla bocca dei consiglieri di minoranza: «Perché, alla luce di queste prescrizioni, la commissione ha deciso di escludere il filobus da una nuova valutazione di impatto ambientale? E come mai, a maggio, la Soprintendenza regionale aveva stabilito la necessità di una propria e ulteriore valutazione ambientale per il progetto mentre ora, a distanza di due mesi e senza elementi aggiuntivi, sostiene invece il contrario?».

Ilaria Noro

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