giovedì 11 aprile 2013

Comunicato Stampa: sottopasso pedonale di Largo Stazione Vecchia

Verona, 11 aprile 2013

Oggetto: sottopasso pedonale in Largo Stazione Vecchia a Parona di Valpolicella.

In merito all’articolo pubblicato sull’Arena del 24 febbraio scorso («Parona, subito sottopasso per la sicurezza dei pedoni»), vorremmo fare alcune precisazioni e riflessioni.

L’articolo in questione riportava le risposte di Alberto Bozza e Diego Zardini alla lettera di un cittadino di Parona, Nereo Grisaldi, che – definendosi “portavoce della richiesta di molti residenti” – auspicava la 
realizzazione di un sottopasso pedonale in Largo Stazione Vecchia per “risolvere i problemi della viabilità” e 
garantire la sicurezza dei pedoni.

Anzitutto vorremmo far notare che non tutti gli abitanti di Parona sono favorevoli alla realizzazione di un sottopasso: questo risolverebbe infatti solo – parzialmente – il problema della sicurezza nell'attraversamento pedonale, lasciando praticamente irrisolto il più grave problema del traffico che congestiona la viabilità in corrispondenza dell’ ”imbuto” che si forma allo sbocco della provinciale della Valpolicella, appesantito dalla rotonda realizzata recentemente. E’ sotto gli occhi di tutti che la code si formano ora anche senza l’attraversamento dei ragazzi.

Sembra inoltre singolare che l’amministrazione si dica disponibile alla costruzione di un sottopasso pedonale a Parona, mentre in altre zone della città – per fare un esempio, a San Michele: vedi articolo sull’Arena del 16 febbraio – si stia procedendo alla chiusura di quelli già esistenti: che, come è noto, da un lato sono soggetti a degrado e divengono ricettacolo di sporcizia; dall’altro non vengono adeguatamente utilizzati. Lo prova il fatto che, anche in presenza di sottopassi (si pensi, ad esempio, a quello di Via Mantovana), i pedoni preferiscono comunque attraversare la strada in superficie.

Quanto al fatto che quello del traffico a Parona sia un problema scottante e tuttora irrisolto, non c’è alcun dubbio. Ma proprio a questo proposito la perplessità è d’obbligo: solo a distanza di tempo dalla realizzazione, rispettivamente, della cosiddetta chicane – o «bissaboa» – e della rotatoria (che pure hanno avuto dei costi) l’amministrazione ha preso coscienza che la questione del traffico nella frazione veronese è ancora seria?

Perché a suo tempo non è stata presa in considerazione la costruzione di un più logico sottopasso automobilistico, che avrebbe consentito anche la riqualificazione dello spazio di Largo Stazione Vecchia? Se è questione di costi, si è calcolato quanto sarà, alla fine, l’ammontare complessivo di tutti gli interventi parziali, passati e futuri?

C’è, infine, un’ultima riflessione. L’ipotesi di ripristinare la viabilità automobilistica nel tratto attualmente pedonale di Largo Stazione Vecchia, suggerita da qualche cittadino, è contro ogni logica e segno che non si è compreso il nocciolo della questione. Crediamo non sia esagerato parlare di miopia nell'affrontare le problematiche viabilistiche cittadine: ci si ostina infatti a voler trovar soluzioni per il congestionamento 
del traffico – per lo più privato – con la costruzione di nuove strade e infrastrutture, e non si prende mai in considerazione l’opzione di potenziare e rendere efficiente il trasporto pubblico, che potrebbe risolvere gran parte dei problemi come avviene in molte città europee.

Un ultimo suggerimento: la coda su Via Preare e Ca’di Cozzi che ogni automobilista sperimenta nelle ore di 
punta entrando a Verona, potrebbe trovare almeno parziale soluzione allargando di pochi metri la svolta a 
destra, verso Ponte Unità d’Italia (Saval), impedita dal troppo breve accumulo del semaforo fra Via Ca’ di 
Cozzi e Viale Caduti sul Lavoro.

Associazione di promozione sociale
Vicini a Parona

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